Una squadra sul lavoro e nella vita: Giuseppe e Gabriele sono video editor e video maker, passioni che sono diventate la loro occupazione grazie ad un evento particolare.
La strada in questo settore non è sempre in discesa (sopratutto nell’ultimo anno), ma grazie ad ingegno e creatività si possono superare anche gli ostacoli più imponenti.
Proprio come hanno fatto loro due!
Vediamo cosa hanno da dirci
Cosa vi ha portato a diventare video maker e video editor?
Il video making è una passione maturata negli anni, fino a qualche anno fa non sapevamo neanche cosa fosse, poi, grazie ad un viaggio in Thailandia, cui feci delle riprese per lasciarne il ricordo, mi avvicinai al vasto mondo del montaggio video e della creatività
Quali sono gli elementi necessari per realizzare un buon video?
Ovviamente una base generale delle tecniche luci e dei settaggi delle macchinecon cui andrete a riprendere, sono essenziali.
Avere tanta creatività ed un buon orecchio facilita l’intreccio tra audio, video e transizioni.
Infine il cuore e la passione rendono il tutto più bello, anche all’occhio di chi guarderà il video.
Da cosa si riconosce un buon montaggio?
Si riconosce da tante cose ma sicuramente riuscire a creare uno storytellingcomposto da tracce audio e tracce video riuscendo a trasmettere un’emozione allo spettatore.
Ecco, quando riesci ad avere un buon riscontro vuol dire che hai fatto un buon montaggio.
In fin dei conti una clip commissionata, ad esempio da un’azienda, potrebbe avere dei target e, magari, vorrebbe indirizzare il video verso un determinato tipo di clientela.
In poche parole, per fare un buon montaggio bisogna avere molta creatività e ingegno per raggiungere i target prefissati in precedenza.
Lavorate da soli o con un team?
Sostanzialmente lavoriamo da soli, Gabriele pensa alle riprese video ed io sia alle riprese che al montaggio, preferiamo pensare a tutto.
Non nego che a volte, in determinati lavori, qualche mano in più farebbe comodo ma compensiamo con il fatto che usiamo sia reflex e gimbal che gadget che riescono a fare timelapse o motionlapse autonomamente in maniera tale da avere più angolazioni e punti di vista differenti.
Cosa consigliate a chi muove i primi passi in questo mondo?
È un mondo saturo, negli ultimi tempi, molte persone si sono buttate su questo mestiere.
Specialmente con l’avvento dei social dove ognuno può condividere contenuti multimediali, l’attrezzatura non costa neanche troppo visto che basta anche uno smartphone per fare dei buoni video.
Per chi muove i primi passi consiglio di studiare molto, ad oggi ci sono molti tutorial su YouTube se uno non volesse partecipare a corsi a pagamento.
Penso che avere passione e saper farsi pubblicità anche attraverso i social siano le cose più importanti per intraprendere questo cammino.
Come si svolge una tipica giornata lavorativa?
Cosa importantissima, i giorni prima delle riprese è necessario caricare tutte le batterie di qualsiasi accessorio o reflex userai, questo mi pare scontato.
Poi dipende dal tipo di lavoro, ma anche un sopralluogo non farebbe male, soprattutto per farsi un’idea di quali riprese effettuare.
Il giorno delle riprese si incomincia con la calibrazione di tutte le macchine, a partire dal gimbal per arrivare ai vari settaggi delle reflex quali bilanciamenti del bianco ecc..
Durante le riprese personalmente cerco di non fare clip troppo lunghe ma di concentrarmi sul movimento e sull’oggetto o soggetto che devo riprendere.
Ogni tot di tempo faccio un check delle clip per capire se gli iso, i fuochi e tutto il resto siano perfetti. E dopo una giornata di riprese, sudore e fatica si torna a casa pronti per il montaggio, la parte creativa.
Secondo voi, quali tendenze del settore andranno nei prossimi anni?
Con il coronavirus il settore dei video e degli eventi hanno preso una rotta tendente all’online, si usano molto applicazioni di streaming.
Attualmente sto montando dei video per un’azienda toscana che usa zoom per fare call conference.
Il problema però è che in Italia, soprattutto in alcune zone, la connessione internet non è delle migliori quindi potrete immaginare che la qualità delle clip è al limite dell’indecenza.
Il suono non sincronizzato al video e ritardi di segnale rendono il lavoro del montatore più complicato e con qualità abbastanza scarsa.
Per il momento la tendenza è questa ma spero che ritornerà tutto alla normalità.
Ringraziamo Giuseppe e Gabriele per essere stati con noi e noi ci leggiamo alla prossima intervista!